AL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL'INNOVAZIONE SI PENSA ALLA SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI
In partenza a maggio anche un Corso di Formazione riservato ai giovani
Mentre nella Città del Barocco il regista Edoardo Winspeare propone di istituire un comitato di giovani per difendere le antiche corti ed il patrimonio architettonico di inestimabile valore, e mentre un gruppo di giovani si offre per tutelare il centro storico da atti vandalici, al Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell'Università di Lecce si studiano metodi rivoluzionari per la pulitura dei beni culturali.
Al giorno d'oggi è particolarmente grave, infatti, il danno apportato dai graffiti, veri e propri atti vandalici, sui beni artistici. Si rende necessario, pertanto, studiare delle accurate tecniche di pulitura, che non ledano minimamente l'opera d'arte da un punto di vista estetico.
E mentre gli scienziati si danno da fare per mettere a punto tecniche assolutamente innovative di pulitura e protezione da imbrattature vandaliche, anche i giovani potranno fare la loro parte. E' in partenza, infatti, un corso di formazione che darà la possibilità ad 8 giovani laureati disoccupati di partecipare ad un progetto specifico di formazione.
L'INPUT: Capita spesso al giorno d'oggi di vedere che il patrimonio artistico e culturale delle città è preso di mira da balordi senza scrupoli e senza dignità che si divertono ad imbrattare i monumenti. La consapevolezza che è particolarmente grave il danno apportato ai manufatti artistici da questi atti di vandalismo, ha portato gli esperti a riflettere sulla possibilità di mettere a punto innovative tecniche di pulitura e protezione dalle imbrattature.
IL PROGETTO: Il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione si è fatto promotore, oltre un anno fa, di un progetto PON nell'ambito delle tecnologie innovative per la conservazione , il recupero ed il restauro dei beni culturali. Il progetto, intitolato "Sistema di analisi , pulitura e protezione da imbrattature vandaliche di beni culturali" si pone come obiettivo finale lo sviluppo e la messa a punto di sistemi innovativi e di facile impiego che consentano la rimozione di imbrattanti e la protezione dei beni culturali.
I PARTNERS: Al progetto, assieme al Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione, che ha proposto l'iniziativa, lavorano altri importanti partner. Il coordinatore scientifico è il professor Giorgio Cerichelli dell'Università dell'Aquila. Al Sistema di analisi, pulitura e protezione dei Beni Culturali partecipano diverse Università del Consorzio INCA, Consorzio Interuniversitario Nazionale La Chimica per l'Ambiente, presieduto dal Professor Pietro Tundo, che vive a Venezia, ma è originario del Salento. Tra queste l'Università di Cagliari, quelle di Sassari, L'Aquila, Bari e Marghera. Inoltre partecipa anche la Società Syremont con sede a Pavia e Cosenza.
LA RICERCA : Per ripulire in maniera profonda un manufatto artistico compromesso da un atto vandalico, è necessario prima rimuovere qualsiasi forma di imbrattatura, solo successivamente si può applicare un protettivo qualsiasi che, secondo i nuovi criteri di restauro, non deve minimamente alterare l'opera, sia da un punto di vista estetico, che delle sue proprietà chimico fisiche. L'impiego di protettivi in grado di garantire questo è una delle richieste più pressanti da parte dei Comuni e delle Soprintendenze. Il progetto di pulitura, quindi, risponde ad una domanda concreta espressa dal mercato.
I RICERCATORI: Sono coinvolti nell'iniziativa gli esperti di Chimica che operano all'interno del Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione. In particolare il Professor Giuseppe Vasapollo e la dottoressa Roberta del Sole.
LE FASI DELLO STUDIO: La prima fase del progetto è quella dell'analisi sistematica delle superfici da pulire e degli agenti imbrattanti impiegati. Questa fase del progetto mira alla identificazione sia del materiale lapideo imbrattato, sia delle vernici e degli inchiostri, ritenuti di uso comune da parte dai "graffitari", allo scopo di facilitare la scelta dei migliori sistemi di pulitura e protezione.
La seconda fase prevede la messa a punto di tecniche innovative di pulitura della superficie del bene culturale. "Queste tecniche si basano sull'uso di opportuni tensioattivi funzionalizzati, cotensioattivi, micro e macroemulsioni, in presenza di ossidanti che mirano essenzialmente a due obiettivi innovativi: da una parte la "distruzione" chimica del colorante (quando è di natura organica), dall'altra la "distruzione" chimica del legante. Anche in questa fase sono importanti le analisi delle superfici per verificare che non si formino prodotti dannosi.", spiegano il professor Giuseppe Vasapollo e la dottoressa Del Sole. Questa preziosa attività di ricerca, infatti, rientra nell'ambito della Chimica Verde, ovvero la Chimica dell'Ambiente, che si preoccupa di operare nel totale rispetto dell'ambiente, senza immissione di sostanze nocive.
La terza fase consiste nella messa a punto di una gamma di prodotti specifici per la protezione antigraffiti per diversi materiali lapidei. In questa fase è prevista: la classificazione dei materiali lapidei; l'accoppiamento del materiale lapideo con l'agente protettore; la sintesi e la selezione dei polimeri (si tratta di polimeri ad elevato contenuto di fluoro: fluoroelastomeri o poliuretani fluorurati) con buone proprietà idro e oleorepellenti, in funzione delle diverse classi di materiali; infine un test sul campo per valutare l'efficacia protettiva dei sistemi messi a punto.
I RISULTATI: Nel primo anno di ricerca appena trascorso sono state effettuate analisi del grado di porosità su dieci tipi diversi di materiali lapidei. E' stata poi effettuata la loro caratterizzazione chimica tramite i raggi X, a Lecce. E sempre presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell'Università degli Studi di Lecce sono state eseguite misure di porosità prima e dopo l'imbrattatura al fine di valutarne eventuali variazioni di porosità. Si sta realizzando nel frattempo un'apparecchiatura portatile di fluorescenza che permetterà un'analisi sul campo dei colori e delle vernici depositati su superfici (questo sta avvenendo a Sassari). Sono stati già individuati, come soluzioni pulenti, alcuni sistemi di emulsioni e microemulsioni contenenti ossidanti ecocompatibili, in grado di agire sui componenti delle vernici in maniera ecologica. Infine sono stati raccolti i alcuni dati preliminari sull'azione che ciascuna soluzione pulente esercita sui materiali. .
LA FORMAZIONE : Al progetto di ricerca è annesso il Progetto di Formazione per giovani ricercatori "Esperti nei trattamenti di pulitura e prevenzione antimbrattamento di superfici lapidee" diretto ad 8 giovani laureati disoccupati residenti nelle regioni dell'obiettivo 1.
Il Corso si svolgerà presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell'Università degli Studi di Lecce, presso i laboratori della Syremont, a Pavia ed Arcavacata di Rende e presso i laboratori delle unità di ricerca dell'INCA coinvolte nel progetto e presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali.
Il corso si pone la finalità di far acquisire agli 8 giovani laureati competenze specialistiche nei trattamenti di pulitura e prevenzione antimbrattamento di superfici lapidee.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il prossimo 7 maggio.
Referente del progetto Massimiliano Toraldo. Indirizzo e-mail: massimiliano.toraldo@unile.it ; telefono: 0832-297360.
Il bando è stato pubblicato sui seguenti siti: www.unile.it, www.dii.unile.it ; www.unile.it/dipfil ; www.unive.it/inca; www.syremont.it.
Le attività avranno inizio a maggio. |